Investimenti

Ha senso investire in oro?

L’oro è un metallo prezioso con un certo fascino, simbolo di ricchezza e sicurezza. Ma è anche un buon investimento? Specialmente nei periodi di crisi l’oro è considerato un «porto sicuro». Ma che peso dovrebbe avere effettivamente nel vostro portafoglio e quali sono le opportunità di investimento nell’oro?

Tempo di lettura: 15 minuti

Andamento dei prezzi: l’oro è un investimento sicuro?

Il prezzo dell’oro è influenzato da una serie di fattori che possono rafforzarsi o indebolirsi a vicenda. Per capire perché il valore del metallo nobile sale o scende, vale la pena di dare uno sguardo a quelli principali.

  • Tassi d’interesse: quando i tassi d’interesse aumentano, l’oro perde la sua attrattiva perché non produce né interessi né dividendi. Di conseguenza, si privilegiano alternative come le obbligazioni e i conti di risparmio.
  • Inflazione: nei periodi di crescente inflazione, l’oro guadagna popolarità. Molti lo considerano un bene sicuro contro la svalutazione monetaria.
  • Crisi: le tensioni geopolitiche, le crisi economiche o le catastrofi naturali fanno spesso lievitare il prezzo dell’oro, che è tradizionalmente considerato un «rifugio sicuro».
  • Prezzo del dollaro: il prezzo dell’oro viene scambiato in dollari USA. Se il dollaro scende, il prezzo dell’oro spesso aumenta, poiché il metallo prezioso diventa più conveniente in altre valute.
  • Domanda e offerta: l’estrazione annua di oro è limitata; allo stesso tempo, la domanda oscilla, ad esempio quella di banche centrali, privati o industrie, e anche questo fattore può impattare sul prezzo.

In quali fasi della borsa sale l’oro?

L’oro è tradizionalmente considerato un riparo dall’inflazione perché, quando la disponibilità di un bene è scarsa, il suo valore teoricamente aumenta con l’incremento della massa monetaria (e dell’inflazione). In effetti, questo nesso si è rivelato perfetto negli anni ˈ70, quando le persone sono state colte di sorpresa da forti shock inflazionistici. A partire dagli anni ˈ80 l’oro ha invece perso valore a causa del notevole calo dell’inflazione. Quando, a partire dal 2000, le aspettative inflazionistiche sui mercati finanziari sono tornate alla normalità, rientrando nella fascia media a lungo termine di circa il 2%, l’inflazione ha perso il suo ruolo di fattore dominante del prezzo dell’oro.

È quanto emerge da uno studio della Federal Reserve Bank of Chicago, una delle sedi regionali della Federal Reserve statunitense. Stando a questo studio, dal 2001 un secondo fattore è subentrato in primo piano: il livello dei tassi d’interesse. L’oro non genera proventi continui, a differenza, ad esempio, delle obbligazioni con gli interessi o delle azioni con i dividendi. Di conseguenza, il prezzo dell’oro tende a reagire negativamente quando il livello dei tassi sale e positivamente quando il livello dei tassi scende. A questo proposito, sono rilevanti i tassi d’interesse reali, ossia i tassi d’interesse al netto dell’inflazione. Dal 2001, si registra una chiara inversione di tendenza tra il prezzo dell’oro e i rendimenti reali decennali statunitensi.

Ma oltre all’inflazione e al livello dei tassi reali, sul prezzo dell’oro incide un terzo fattore: il prezioso metallo giallo è considerato come un bene rifugio contro le crisi. Secondo lo studio della Fed, anche questo fattore di influenza è chiaramente percepibile dal 2001: si osserva infatti un legame significativo tra la fiducia dei consumatori e il prezzo dell’oro.

L’oro si presta alla diversificazione

  • Il prezzo dell’oro ha spesso un andamento opposto rispetto alle azioni e alle obbligazioni: chi investe il proprio denaro non vuole solo accrescerlo, ma anche tutelarlo dai rischi. Una strategia saggia consiste nel distribuire il patrimonio in modo ampiamente diversificato, ossia nel non puntare tutto su una sola carta. È qui che entra in gioco l’oro: il metallo prezioso spesso si comporta indipendentemente da altre classi di asset, come le azioni o le obbligazioni. Mentre queste ultime possono perdere valore in caso di turbolenze economiche, il prezzo dell’oro rimane stabile o addirittura sale. L’oro è quindi un utile elemento per diversificare il portafoglio e renderlo più resistente alle fluttuazioni.

  • L’oro è indicato anche per i piccoli investitori?Piccole quantità del metallo giallo possono essere opportunamente integrate nel portafoglio: consigliamo però di investire al massimo il 5%-10% della somma in oro. In questo modo il rischio rimane contenuto, consentendovi al contempo di beneficiare dei vantaggi della diversificazione.
  • Importante: l’oro non sostituisce altri investimenti, ma li integra. Serve a compensare altri asset quando questi perdono valore e aggiunge ulteriore stabilità al vostro portafoglio.

Quali possibilità esistono per investire in oro?

L’oro è versatile e può essere integrato in diversi modi nel vostro portafoglio. A seconda delle preferenze e degli obiettivi d’investimento sono possibili approcci diversi, dall’oro fisico ai titoli.

Oro fisico: lingotti o monete?

L’acquisto diretto di lingotti o monete d’oro offre il vantaggio di poter effettivamente tenere in mano il metallo prezioso. È quindi indicato se apprezzate la sicurezza tangibile. Considerate però:

  • il commercio: all’acquisto e alla vendita vengono spesso addebitate delle commissioni che possono ridurre i profitti. L’oro fisico è quindi adatto come investimento a lungo termine o come riserva di emergenza;
  • la conservazione: l’oro deve essere conservato in un luogo sicuro, come una cassetta di sicurezza della banca o una cassaforte privata. Questo comporta costi aggiuntivi. Posso conservare l’oro fisico anche a casa? In linea di principio, sì. Ma è sconsigliato. Il rischio di furto o smarrimento è elevato e le assicurazioni spesso non coprono l’intero valore. Chi tuttavia desidera conservare l’oro in casa dovrebbe puntare su una cassaforte a prova di fuoco e con antifurto e, se necessario, adeguare le prestazioni dell’assicurazione.

Lingotti, monete da collezione, marenghi d’oro e simili: dove potete ottenere il massimo dell’oro fisico in cambio del vostro denaro?

Ottenete più oro possibile per la vostra somma di denaro se non acquistate diversi piccoli lingotti, bensì un singolo lingotto di dimensioni più grandi. Infatti, quanto più il lingotto è pesante, minore è il divario tra il prezzo di acquisto e di vendita. Ad esempio, la differenza per un lingotto da un chilo è inferiore all’1%, per un’unità di cento grammi raggiunge quasi l’1,5% e per un’oncia (31,103 grammi) è già di circa il 4%.

Il differenziale tra il prezzo di acquisto e quello di vendita delle monete d’oro è superiore a quello dei lingotti. Inoltre, il vostro investimento viene ridotto da un supplemento per i costi di coniatura, che pagate in aggiunta al prezzo dell’oro di un lingotto equivalente. Il sovrapprezzo è relativamente basso per le cosiddette «monete bullion». Si tratta di monete coniate principalmente a scopo di investimento. Tra queste si annoverano, tra l’altro, il Krugerrand sudafricano, la moneta della Filarmonica di Vienna, il Maple Leaf canadese, il Nugget australiano e le monete statunitensi American Eagle e American Buffalo. Il marengo d’oro svizzero, invece, non rientra tra le monete bullion ma tra quelle circolanti, ossia le monete che in passato venivano utilizzate come contanti. Oltre al prezzo dell’oro e al sovrapprezzo per i costi di coniatura, queste possiedono anche un notevole valore affettivo e collezionistico. La popolare moneta svizzera non dovrebbe quindi essere la vostra prima scelta se volete concentrarvi sull’andamento del prezzo dell’oro. Molte persone hanno ricevuto un marengo come regalo di Natale o in occasione di altre festività dai nonni, dalla madrina o dal padrino quando erano bambini o adolescenti.

Da dove proviene il marengo? Nel 1895, il Consiglio federale decise di ridisegnare le monete da 20 franchi. Fritz Ulysse Landry, artista proveniente dal cantone di Neuchâtel, si aggiudicò l’incarico e nel 1897 venne coniato per la prima volta il nuovo marengo da 20 franchi. Fino all’ultimo anno di coniazione, il 1949, furono prodotti complessivamente 58,6 milioni di esemplari di questa moneta. Nello stesso periodo furono inoltre realizzati 2,6 milioni di marenghi da 10 franchi (dal 1911 al 1922) e 5000 marenghi da 100 franchi (nel 1925). In seguito alla crisi economica mondiale degli anni ˈ30, il Consiglio federale svalutò il franco del 30%. Il valore dell’oro aumentò così a 28 franchi e superò il valore nominale di 20 franchi. Da allora, i marenghi scomparvero completamente dalla circolazione e vennero per lo più custoditi in casa oppure, come menzionato, regalati a nipoti e figliocci. E come tutti sappiamo, a caval donato non si guarda in bocca e nel caso di un marengo donato, chi lo riceve è certamente interessato a conoscerne il valore. E il valore non dipende solo dal prezzo dell’oro. Importanti sono anche lo stato della moneta e l’anno di coniazione. In particolare, i marenghi coniati tra il 1904 e il 1907, nel 1926 e nel 1935 hanno un valore collezionistico maggiore a causa della loro scarsa tiratura.

Investimento indiretto tramite titoli: come funziona?

Per coloro che non vogliono possedere oro fisico, ci sono opportunità indirette come:

  • gli ETF sull’oro (Exchange Traded Funds): questi fondi replicano il prezzo dell’oro 1:1 senza che voi stessi dobbiate acquistare oro. Sono negoziabili in modo flessibile in borsa e indicati, ad esempio, anche per le strategie a breve termine;
  • le azioni aurifere: con queste azioni investite in società che estraggono l’oro. La loro quotazione non dipende solo dal prezzo dell’oro, ma anche dalla situazione commerciale della società. Nella maggior parte dei casi, questi titoli sono soggetti a oscillazioni più marcate rispetto al prezzo dell’oro, con opportunità e rischi di conseguenza maggiori;
  • i prodotti strutturati: questi titoli negoziati in borsa consentono di puntare sull’aumento o sul calo dei prezzi dell’oro. Sono tuttavia complessi e richiedono una buona conoscenza dei mercati finanziari.

Gli investimenti indiretti sono meno onerosi e offrono una maggiore liquidità, ma comportano un rischio più elevato in quanto dipendono dall’andamento dei mercati finanziari.

Investire in oro tramite un conto metallo

Un conto metallo costituisce un’alternativa valida per investire in metalli preziosi. In questo modo non si possiede l’oro fisico, ma «solo» un cosiddetto «diritto di consegna», il che significa che la consegna fisica sarebbe possibile in qualsiasi momento. Anche con il conto metallo pagate una commissione una tantum per la consegna, ma i costi annuali ricorrenti sono inferiori (ad es. presso la Banca Migros la consegna è pari allo 0,3% rispetto alla commissione per il conto metallo dello 0,19%). Ecco perché nella maggior parte dei casi il conto metallo è la soluzione più conveniente.

in CHF Acquisto di lingotti e monete con deposito nella cassetta di sicurezza Acquisto di lingotti e monete con custodia collettiva Conto metallo ETF Oro

Esempio di importo d’acquisto

25’000

25’000

25’000

25’000

Acquisto (una tantum) (1)

75 75 75

Acquisto e-banking (una tantum)

40

Comm. cassetta di sicurezza p.a. (2)

80

Diritti di custodia p.a. (3)

62.50 57.50

Comm. conto metallo p.a. (4)

47.50

Mgt. fee ETF p.a. (5)

62.50

Totale costi nel 1º anno

155 137.50 122.50 160

Totale costi su 5 anni

475 387.50 312.50 640

(1) 0,30%, minimo CHF 10. (2) minimo CHF 80, più IVA. (3) metalli preziosi 0,25% più IVA, minimo CHF 50 per deposito; titoli: 0,23% più IVA. (4) 0,19% più IVA. (5) 0,25%, rappresentativo di vari ETF sull’oro.

Investire in oro è indicato per me?

L’oro, sia fisicamente tangibile o investito indirettamente tramite titoli, è un’interessante integrazione al vostro portafoglio se soppesate i vari vantaggi e svantaggi.

I vantaggi

  • Protezione contro l’inflazione: non essendo legato alle valute, l’oro mantiene il suo valore anche in caso di aumento dell’inflazione.
  • Un porto sicuro in tempi di crisi: le incertezze economiche o i conflitti politici fanno spesso aumentare la domanda di oro.
  • Stabilità a lungo termine: l’oro ha dimostrato storicamente di essere un investimento stabile e può garantire una parte del patrimonio.
  • Indipendenza dai mercati finanziari: l’oro ha spesso una performance diversa rispetto alle forme d’investimento classiche, come le azioni o le obbligazioni.

Gli svantaggi

  • Assenza di rendimenti correnti: l’oro non paga interessi né dividendi, il che lo rende meno interessante in caso di aumento dei tassi d’interesse.
  • Forti oscillazioni dei prezzi: il prezzo dell’oro può subire notevoli oscillazioni nel breve termine e può anche perdere valore nel corso di fasi di mercato prolungate.
  • Costi elevati per l’oro fisico: l’acquisto, la custodia sicura ed eventuali assicurazioni aumentano il costo complessivo dell’investimento.
  • Rischio di liquidità con l’oro fisico: la vendita può comportare costi aggiuntivi e ritardi, soprattutto per quanto riguarda lingotti e monete.

Come posso iniziare a investire in oro?

Come per qualsiasi investimento, la decisione di investire in oro dipende dagli obiettivi individuali, dalla propria propensione al rischio e dalla vostra situazione finanziaria. La diversificazione del portafoglio dovrebbe essere sempre l’obiettivo principale. L’oro può fungere da elemento complementare e non dovrebbe superare il 5-10% della somma totale investita. Valutate se suddividere il vostro investimento in oro.

  • Oro fisico: può servire come investimento a lungo termine. Acquistate lingotti o monete presso una banca o un commerciante serio con prezzi trasparenti. Conservate l’oro al sicuro in una cassetta di sicurezza di una banca per evitare furti e smarrimenti.
  • Investimenti indiretti in oro e conto metallo: possono servire come investimento a lungo termine o anche come possibilità flessibile per modificare in modo mirato l’investimento in oro a breve e medio termine.

È possibile investire in oro con la coscienza tranquilla?

Il concetto di sostenibilità sta acquisendo sempre maggiore importanza anche nel settore dell’oro. Infatti, l’estrazione tradizionale è spesso associata alla devastazione ambientale, alla violazione dei diritti umani e a cattive condizioni di lavoro. Chi desidera investire in modo sostenibile può tuttavia puntare sull’oro certificato o sui titoli orientati ai criteri ESG.

Che cos’è l’oro sostenibile?

L’oro sostenibile proviene da fonti che tengono in maggiore considerazione l’ambiente e la società. I certificati di sostenibilità garantiscono che l’estrazione avvenga in condizioni di lavoro eque e con un minore impatto ambientale. Gli standard più importanti sono:

  • Green Gold: è l’oro rintracciabile, che viene separato dall’oro «tradizionale» a partire dall’estrazione nella miniera fino alla conservazione dei lingotti d’oro e la cui origine è sempre dimostrabile. Proviene da grandi miniere di Paesi industrializzati come gli Stati Uniti o l’Australia, nei quali le norme sugli standard sociali e ambientali sono tra i più elevati. Vantaggi: disponibilità piuttosto buona, investibilità tramite fondi e un sovrapprezzo solo marginale rispetto all’oro convenzionale. Svantaggio: vengono prese in considerazione solo le miniere di grandi dimensioni.
  • Fairtrade Gold: è un marchio di qualità per l’oro prodotto da miniere di piccole dimensioni che in Svizzera viene rilasciato in sublicenza dalla Fondazione Max Havelaar. Il premio Fairtrade per i minatori è di circa 2000 dollari al chilo. Si rispettano standard elevati in materia di salute, sicurezza e ambiente. Sono proibiti il lavoro minorile e forzato, spesso diffusi nelle miniere di piccole dimensioni. Vantaggi: una notorietà elevata e la credibilità del marchio di qualità, un sostegno dimostrabile ai minatori e una disponibilità in crescita. Svantaggio: il premio, ossia la maggiorazione di prezzo di circa il 4% rispetto all’oro convenzionale.
  • Fairmined Gold: è un marchio di qualità della «Alliance for Responsible Mining Foundation (ARM)». L’ONG con sede in Colombia certifica l’oro di piccole miniere responsabili a gestione familiare. Esistono due varianti: «Fairmined Gold», che utilizza prodotti chimici, ma solo in modo responsabile e «Fairmined Eco Gold», che rinuncia completamente all’uso di sostanze chimiche tossiche. Vantaggi: l’elevata credibilità del marchio di qualità, l’ampia rinuncia all’impiego di agenti chimici tossici e il miglioramento dimostrabile delle condizioni di vita dei minatori. Svantaggio: disponibilità ancora molto bassa della variante Eco, pari a soli 60 chili annui.

Come investire in oro certificato?

  • Chiedete alla vostra banca o al vostro rivenditore l’origine e la certificazione dell’oro fisico, per assicurarvi che sia stato estratto in modo sostenibile.
  • Per quanto riguarda i titoli, esiste una piccola selezione di fondi per azioni aurifere orientate a standard ambientali e sociali più severi. Gli ETF sull’oro, invece, sono per lo più ancora investiti in oro convenzionale.

Conclusione: quanto è sensato investire in oro?

L’oro può essere un’utile aggiunta al vostro portafoglio se puntate sulla sicurezza e sulla diversificazione. Vi protegge dall’inflazione, dà stabilità nei periodi di crisi e compensa le fluttuazioni di valore di altri investimenti. Tuttavia, a causa dell’assenza di rendimenti e delle oscillazioni dei prezzi, l’oro dovrebbe rappresentare solo una piccola parte dei vostri investimenti. Con una strategia chiara, potrete beneficiare dell’oro come «bene rifugio».

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Marlies Keck

Come autrice esterna per la Banca Migros, Marlies Keck scrive su diversi temi relativi al mondo finanziario. Grazie alla sua specializzazione in marketing e comunicazione e a un’esperienza pluriennale nel settore bancario, completa il nostro team di autori apportando un punto di vista esterno.

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